La raccolta dei dati da parte della National Security Agency è illegale
La raccolta dei dati da parte della National Security Agency è illegale. La corte di appello federale dello stato di New York ha stabilito che l’attività di raccolta dei dati da parte della NSA (la National Security Agency) non è legale, e quando posta in atto in modo non regolamentato è un’attività non autorizzata, pertanto la Casa Bianca sta cercando di stabilire un meccanismo alternativo alla sorveglianza posta in atto da parte dell’agenzia governativa per la lotta al terrorismo.
Il problema si è posto sin dal periodo successivo all’11 settembre del 2001, neanche le leggi e le regolamentazioni emanate d’urgenza dopo gli attentati alle torri gemelle che in effetti rafforzano lo spionaggio anche cibernetico, Non possono essere considerate legali per quanto riguarda la raccolta di dati E di telefonate dei cittadini.
Il tribunale federale d’appello di New York in nome e per conto degli stessi Stati Uniti d’America ha pertanto stabilito che un’attività così indiscriminata è illegale.
Il grande fratello digitale della NSA ha ricevuto pertanto un segnale evidente su quella che è lo scandalo sulla sorveglianza di massa, venuto alla luce dopo il Datagate del 2013.
Risale infatti al mese di giugno del 2013 la rivelazione dell’ex è consulente della C.I.A. Edward Snowden, avvenuta durante il festival del giornalismo di Perugia, sul monitoraggio di massa messo a punto dai Five Eyes, ovvero le cinque agenzie segrete di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Regno Unito, con l’ausilio di NSA e servizi inglesi.
Snowden riuscì a rivelare al mondo grazie al whistleblowing, tramite i media di tutto il mondo, con spaventosa trasparenza, quali e quanti dati fossero monitorati attraverso i vari mezzi. Da intercettazione attuate in consolati ed ambasciate, o nei social network, nelle reti di interconnessione delle società di telecomunicazioni, sulle dorsali Internet transoceaniche, sulle comunicazioni che transitavano sui server delle compagnie italiane, aziende e società di telecomunicazione.
Quella che sembrava fantascienza, o mera immaginazione di catastrofisti si è rivelata essere la reale condizione di milioni di utenti in tutti il mondo, che sono “ascoltati” da chi riesce ad infiltrarsi nei server, nei portali, nei social, nei giochi, nei software preinstallati. Snowden in effetti ha solo confermato con documenti reali, le supposizioni di chi immaginava una collaborazione fra servizi segreti italiani ed americani.
Il tribunale di New York ha messo in luce come la NSA non abbia tenuto conto delle norme emesse nel 2011 dal Congresso USA e di come abbia invaso la privacy dei cittadini, limitandone di fatto le libertà, tutelate dalla stessa Costituzione degli Stati Uniti.
Sui due piatti della bilancia, le esigenze della sicurezza della nazionale, si trovano contrapposte alla tutela della privacy e delle libertà di espressione dei cittadini. La NSA ha scavalcato di fatto, per esigenze di spionaggio, la costituzione stessa, interpretando di fatto in modo errato il Patriot Act, istituito dal governo Obama per tutelare la sicurezza nazionale, che dovrà essere assicurata rivedendo il programma governativo di controllo antiterrorismo.