L’alta risoluzione dei monitor è ad 8K
Gli schermi a cristalli liquidi raggiungono l’ultradefinizione. A Las Vegas sono stati presentati schermi, prodotti dalla giapponese Sharp, che promettono di rendere sempre più abbordabile da parte di tutti l’acquisto di schermi televisivi di grande formato e ad altissima risoluzione.
Le nuove tecnologie ed i processi produttivi nel settore degli schermi televisivi, hanno reso possibile produrre anche monitor di piccola diagonale, per l’utilizzo su dispositivi smartphone, come gli schermi da 5,5”.
Ma nonostante la dimensione di 2160X3840 pixel, la risoluzione, ovvero la quantità di pixel per pollice si attesta, nei nuovi display che Sharp produrrà dal 2016, ad 806 ppi (pixel por inch – pixel per pollice) ed il prezzo si aggirerà a circa 750 dollari.
Già Samsung aveva iniziato ad introdurre sul mercato display per smartphone con la risoluzione 4K, immediatamente superiore allo standard 1080p, e Sharp ha seguito a ruota. Ma altre aziende già annunciano la produzione di display e schermi con risoluzione ancora maggiore.
Si parla già di 8K per la LG, che lavora per conto di Apple alla realizzazione di schermi da 27 pollici per i propri iMac
L’8K è uno standard 16 volte superiore al 1080p con dimensione di 4320×7680 pixel e Sharp lo adotterà per i suoi televisori da 85 pollici. Sarà come avere il cinema in casa. Così anche Google sta investendo nella produzione di modelli di fascia alta per portare nelle case dei consumatori la cosiddetta Android TV, con schermi da 70 e 80 pollici.
L’unica pecca è che ancora sono esigui i contenuti video girati con queste risoluzioni così alte. A livello amatoriale già esistono in commercio telecamere e macchine fotografiche in grado di registrare filmati 4K, ma i processi di post produzione richiedono hard disk di grande capienza e processori potentissimi per gestire le elaborazioni di montaggio.
In Giappone però sono già più avanti, infatti nel 2016 partiranno le prime trasmissioni televisive in 8K, o UHDTV, o 4320p.
Ma anche per questo livello di risoluzione ci sarà un problema da risolvere, ovvero quello della capacità dei supporti di memorizzazione. Con un rapido calcolo si po’ stimare che 20 minuti di riprese in 8K occupano 3,5 TeraByte e che quindi un film di 2 ore necessiterebbe di poco più di 23 TeraByte. Dovranno essere messe a punto delle tecniche di compressione in grado di ridurre i video, senza perdite di qualità, molto più di quanto già si può fare con l’MPEG-2