Un miliardo di persone collegate a Facebook
Il 24 agosto 2015 è una data che Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, non dimenticherà tanto facilmente. Per lui, e per tutti i suoi dipendenti che lavorano al Social Network, più utilizzato al mondo, è stata una giornata di cui andare fiero.
Lui stesso infatti sulla bacheca del suo profilo Facebook ha annunciato la sua gioia per il successo ottenuto. I contatori di accesso della piattaforma hanno infatti registrato, che nell’arco dell’intera giornata, su un totale di quasi 1 miliardo e mezzo di utenti registrati, ben 1 miliardo di persone è stata connessa a Facebook.
Tradotto in stime demografiche, si può leggere il dato, dicendo che 1 persona su 7 fra tutti gli abitanti del pianeta, il 24 agosto del 2015 si è collegata a Facebook.
Le medie mensili degli accessi si attestano solitamente in poco più di 960 milioni di utenti giornalieri. Il risultato sperato da Zuckerberg, lo rende orgoglioso e lungimirante, giacché sta impegnando i suoi investimenti per acquisire società che costruiscono aerei-droni ad energia solare, che vorrebbe utilizzare per portare il segnale di accesso ad Internet in ogni parte della Terra e quindi sperare che tutti si connettano al suo Social Network.
Il suo impegno per ottenere questo risultato è affiancato dagli sforzi costanti che il suo team di sviluppatori deve quotidianamente attuare, per garantire la sicurezza dei sistemi e degli utenti, e fronteggiare i continui attacchi hacker.
Anche le violazioni del copyright dei contenuti audiovisivi caricati sulla piattaforma dagli utenti preoccupano Zuckerberg. Per questo sta ideando nuove tecnologie per il riconoscimento automatico dei filmati e delle tracce audio, così da identificare, come già fa Youtube, se nei video caricati vi sono suoni o immagini che appartengono a canzoni o a film coperti dai diritti di autore.
L’algoritmo, che si aggiunge alle tecnologie che Facebook adotta da Audible Magic (http://www.audiblemagic.com/customers/), per risalire a contenuti copiati, lascerà poi agli autori dei contenuti multimediali la scelta se rimuoverli o lasciare che siano condivisi sul Social Network.
Tecniche simili sono già in uso sul social per censurare immagini o fotografie con nudi, o evidenti contenuti pornografici.