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Scuola, informatica fin dalle elementari

Il governo italiano, guidato dal Primo Ministro Matteo Renzi, ha molto a cuore il problema della disoccupazione giovanile che quest’anno sfiora il 44% e soprattutto quello dei più di 150.000 precari che esistono nel mondo della scuola, per la quale il governo è intervenuto anche per suggerire nuovi programmi didattici.

L’obiettivo principale è quello di rinnovare le materie insegnate, per restare al passo con i tempi, in un mondo in cui la conoscenza della lingua inglese diventa sempre più necessaria e l’informatica sempre più attuale. Infatti fra le novità che troveranno gli studenti al rientro dalle vacanze, fin dal prossimo mese di settembre, ci sarà l’insegnamento della programmazione informatica sin dalle primarie, il potenziamento di alcune materie come musica e storia dell’arte, sino allo sviluppo di percorsi in grado di creare un legame profondo e concreto tra il mondo dello studio e quello del lavoro.

Gli studenti italiani dovranno affrontare anche il cosiddetto mega quiz, già approvato nel 2013 dall’INVALSI, come uno strumento che permette di individuare i punti di forza e di debolezza esistenti all’interno di ogni istituto scolastico.

Altrettanto importante per il ministro Stefania Gelmini è il discorso delle graduatorie degli insegnanti precari, per i quali ha annunciato un nuovo bando nel 2015, dopo 14 anni che non venivano effettuati concorsi.

Mentre Renzi sta valutando la proposta di Francesco Profumo di creare un unico organico, con insegnanti tutti con contratto a tempo indeterminato, il MIUR cerca di individuare nuovi modelli per cui le scuole possano restare aperte anche di pomeriggio, pur se il problema primario sembra essere la mancanza di fondi.

Sul fronte dell’innovazione tecnologica il governo si sta muovendo per innalzare la velocità delle reti di connessione ad Internet delle scuole, abbandonando  l’uso di strumenti multimediali come tablet e lavagne. Questi ultimi si sono rivelati, infatti, troppo costosi e di vita breve, data la rapidità con cui escono nuovi e più funzionali modelli. Oltre a investire sulla connessione veloce, il governo introduce il primo approccio all’informatica nelle scuole primarie.

Fino ad oggi sono inoltre stati assunti più di 4.400 insegnanti di sostegno, che però sono ancora nel rapporto di uno ogni due studenti disabili. Ancora pochi perché ogni alunno, che ha la necessità di avere un insegnante di sostegno, non rischi di cambiare docente ogni anno. Per cui quest’anno si prevede che dovrebbero essere ammessi altre 13mila unità  di insegnanti nei ruoli di sostegno.

Un’ultima novità riguarda l’introduzione durante l’ultimo anno delle superiori di una materia insegnata in lingua straniera, che poi sarà oggetto di esame di maturità, con una discussione che si dovrà svolgere in lingua inglese. Inoltre la geografia viene ripristinata per il primo e secondo anno in tutti gli istituti tecnici e professionali con un’ora settimanale. Così come dovrebbe essere potenziato l’insegnamento di musica e della storia dell’arte.

Ultimo atto della riforma della scuola di cui Renzi si è fatto promotore è il provvedimento da oltre un miliardo di euro annunciato da Renzi dovrebbe coinvolgere oltre 21 mila edifici e far sì che entro l’anno scolastico 2015/ 2016 almeno una scuola su due sia più bella, più sicura e più nuova.

Su questo fronte il primo ministro ha anche lanciato degli hashtag nei social network per rilanciare la scuola: #scuolebelle, #scuolesicure, #scuolenuove

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