Back to Second Life… Metaverso il ritorno a Second Life
Metaverso (in inglese Metaverse) è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.
Stephenson caratterizza il Metaverso come un’immensa sfera nera di 65536 km (216) di circonferenza, tagliata in due all’altezza dell’equatore da una strada percorribile anche su di una monorotaia con 256 (28) stazioni, ognuna a 256 km di distanza. Su questa sfera ogni persona può realizzare in 3D ciò che desidera, negozi, uffici, nightclub e altro, il tutto potenzialmente visitabile dagli utenti.
Quella di Stephenson è una visione futuristica dell’internet moderna, frequentata dalle fasce della popolazione medio alte, dove la differenza tra le classi sociali è rappresentata dalla risoluzione del proprio avatar (da quelli in bianco e nero dei terminali pubblici, a quelli con un’ottima resa 3D delle persone agiate), e dalla possibilità di accedere a luoghi esclusivi (come ad esempio il Sole Nero).
Esempi di metaverso sono considerati i MMORPG e le chat in tre dimensioni come Second life o Active Worlds.
Ricordiamo che Second Life è un mondo virtuale (MUVE) elettronico digitale online lanciato il 23 giugno 2003 dalla società americana Linden Lab a seguito di un’idea del fondatore di quest’ultima, il fisico Philip Rosedale. Si tratta di una piattaforma informatica nel settore dei nuovi media che integra strumenti di comunicazione sincroni ed asincroni e trova applicazione in molteplici campi della creatività: intrattenimento, arte, formazione, musica, cinema, giochi di ruolo, architettura, programmazione, impresa, solo per citarne alcuni.
Raggiunto il picco nel 2013 di un milione di utenti regolari, la crescita di utenti attivi si stabilizzò e nel 2017 erano diminuiti tra gli 800 000 e i 900 000.
Mentre ricordiamo che Active Worlds (AW) è una piattaforma di realtà virtuale 3D. Il browser di Active Worlds funziona su Windows ed anche su OSX. Active Worlds può anche funzionare su Linux, anche se i passi per farlo funzionare sono piuttosto complicati. Gli utenti scelgono un proprio nome per entrare nell’universo di Active Worlds, ed esplorare i mondi e gli ambienti virtuali che gli altri utenti hanno costruito. Gli utenti possono chattare fra loro o costruire edifici o aree grazie a una lista di oggetti disponibili. Aw permette agli utenti di avere propri mondi, mettendo a disposizione gli strumenti di grafica 3D. Una volta connessi si ha la possibilità inoltre di utilizzare un browser, una chat vocale e un servizio di messaggistica istantanea. Questo software integrato permette che gli utenti, collegandosi ed esplorando, ottengano una comprensione maggiore del 3D. I clienti di Active Worlds possono usare la comunicazione, l’interazione con il 3D e tutti i mezzi messi a loro disposizione per ottenere ambienti adatti ai loro obiettivi. L’obiettivo originale del programma era di essere l’equivalente tridimensionale dei browser web 2D (come Internet Explorer o Mozilla). Anziché creare un sito web, l’utente può costruire un ufficio, una costruzione o un luogo in cui mostrare prodotti o informazioni. Attualmente nella versione 4.1 (pubblicata il 30 maggio 2006), ci sono molte nuove caratteristiche che consentono agli utenti di interagire con l’ambiente molto più delle versioni precedenti.
La necessità di arricchire il realismo all’interno di Active Worlds ha portato allo sviluppo di un mercato per i modelli 3D, texture, avatar, e altro ancora. È comunque abbondante lo scambio libero di materiale 3D. Sono inoltre disponibili servizi di creazione di oggetti 3D su richiesta, soprattutto avatar.
Nelle intenzioni di Zuckerberg questo nuovo spazio digitale soppianterà le App per smartphone come forma primaria di interazione online. A regime, entro il 2030, potrà contare su 1 miliardo di utenti. L’idea di Zuckerberg di creare un mondo digitale parallelo a quello reale non è nuova e richiama molto da vicino Second Life. Questa era la piattaforma virtuale nata per mettere in contatto le persone tramite avatar, diventata ben presto un marketplace dove fare acquisti in negozi virtuali, ma reali per merci e prezzi.
Ma non c’è solo questo. Il Metaverso ha svolto un ruolo di primo piano nella fantascienza per decenni. Gli universi digitali dei romanzi Snow Crash e Ready Player One, in cui i personaggi vivono vite digitali parallele alle loro esistenze fisiche sono, di fatto, metaversi. Anche i videogiochi come Roblox e Fortnite sono simili a ciò che ha in mente Facebook. L’idea vera è che gli smartphone siano il mezzo unico per questo universo parallelo con interazioni digitali tridimensionali, che nei piani di Facebook sostituiranno le video chat.